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Comunita' per le libere attivita' culturali
 

RELAZIONE ATTIVITA' 1990

Padova 30/11/1990

Il 1989 e il 1990 sono stati per la CLAC due anni di intensa attività e di espansione sotto tutti gli aspetti, nonostante la perdurante incertezza e le difficoltà di disponibilità finanziaria. Si richiama l'attenzione sul fatto che il promemoria che concludeva la nostra ultima relazione (Nov.88) è valido ancora oggi. Non ultimo problema è stato la recente occupazione degli extracomunitari entro il Parco Didattico e nel Cantiere del Centro Professionale Edile, con conseguente blocco delle attività didattiche ed associative. L'occupazione, avvenuta durante lo scambio con i gruppi sovietici, è stata particolarmente pesante in quanto l'impegno, e per il controllo del Parco Didattico stesso e per la risoluzione ragionevole del problema, è stato sostenuto praticamente dalla sola Clac. Nella presente relazione è necessario distinguere quattro settori di attività:
1) Educazione ambientale 2) Educazione alla conservazione del patrimonio e prosecuzione del restauro del complesso ex-macello 3) Rapporti con l'estero e scambi socio culturali giovanili 4) Vita delle associazioni e formazione di nuovi gruppi EDUCAZIONE AMBIENTALE
Il settore ha impegnato molte energie, in relazione alla crescita di richiesta da parte della scuola dell' obbligo, che si è trovata a dover affrontare tutta una serie quanto mai vasta di problematiche senza una adeguata preparazione, la CLAC quindi in questo settore si è trovata ad assumere un ruolo di supporto teorico e pratico per insegnanti ed alunni per le attività cui accenniamo brevemente.
Al centro della ricerca sulla didattica ambientale è sempre il Parco Ecologico Didattico che la CLAC ha cominciato a realizzare dal 1980 impiegando un'area verde cittadina a scopo didattico, sull'esempio di esperienze europee. Anche attraverso campi di lavoro internazionali e il contributo di giovani volontari, è stato regolarmente realizzato il lavoro di manutenzione e di controllo degli ambienti ricostruiti, con arricchimento della vegetazione e con nuove strutture didattiche: lombricario, serra solare , pannelli esplicativi e didattici come supporto alle lezioni e alle visite. Si è formato un gruppo di giovani esperti che hanno lavorato sul progetto di educazione ambientale basato sull'osservazione e su esperienze concrete, da svolgere con le classi nel Parco per lo studio degli ecosistemi.
L'attività del Parco Didattico negli anni 89 e 90 è stata costante, con una presenza media di visite di 150 classi all'anno, con lezioni sostenute anche da un contributo dell'Amministrazione Provinciale di Padova. L'espansione del settore è relativa alla convinzione maturata in questi anni tra gli operatori della Clac, che per una crescita di consapevolezza sui problemi ambientali sia soprattutto efficace il lento lavoro di educazione fra gli alunni della scuola dell'obbligo privilegiando le esperienze reali. Tale bisogno di coinvolgimento in esperienze concrete ha portato ad estendere il concetto stesso del Parco nel cortile della scuola, con iniziative varie di cui la più diffusa è stata quella "Orto Biologico a Scuola", svolte in collaborazione tra la Clac ( che ha elaborato il progetto, preparato i tecnici del laboratorio, svolti la consulenza e l'aggiornamento agli insegnanti ) e i vari Comuni che hanno contribuito per la parte finanziaria, con una decina di scuole nel Comune di Padova, altrettante in quello di Venezia, altre 25 in vari Comuni delle provincie di Padova, Vicenza, Venezia e Verona. Si è trattato di un laboratorio di ecologia applicata con la realizzazione di orto, stagno, siepe, spirale delle erbe aromatiche, ed altri ambienti.
Come completamento delle attività di Educazione Ambientale è stato organizzato per gli insegnanti impegnati nel progetto "Orto biologico a scuola" un corso di aggiornamento come preparazione teorica e pratica all'esperienza (lezioni sulla vita nel terreno e sull'agricoltura biologica unite ad una serie di esperienze pratiche). Sono stati tenuti poi incontri mensili di discussione e confronto sull'inserimento dell'esperienza nella programmazione didattica con il coordinamento del Prof. Paolo Braggio di Verona. La conclusione del lavoro è documentata in una Mostra in allestimento nell'edificio "stalla ovini" dell'ex Macello; tale mostra raccoglie il materiale grafico, video ecc. prodotto dalle classi che hanno lavorato negli ultimi tre anni al progetto Clac di Educazione Ambientale.
In tutta l'attività di educazione ambientale è stata estremamente utile la rete di collaborazione e di scambi di informazioni ed esperienze formatasi con la costituzione del Consiglio Nazionale per l'Educazione Ambientale (CNEA) che ha scelto come sede legale la CLAC. Sono particolarmente attivi i rapporti con i Centri di Villa Ghigi di Bologna, il centro Velaverde di Trento, il Centro Studi per la Cultura Mediterranea, l'isola Polvese sul Trasimeno e il Centro per l'Educazione Ambientale presso il CNR di Napoli. Dal mese di ottobre di quest'anno sono iniziati i corsi di aggiornamento per l'anno scolastico 90/91: il primo, sulla Lettura del Territorio, si è già concluso ed è in corso il secondo sulla didattica delle Geologia e Mineralogia, con la collaborazione della associazione consociata Gruppo Mineralogico Euganeo e l'utilizzazione della sala dei minerali nel Parco Didattico. E' prevista per il prossimo anno scolastico una serie di altri corsi su temi di educazione ambientale, tra cui uno sull'alimentazione naturale che potrà utilizzare, per la macinazione dei cereali, il mulino di cui la Clac si è dotata recentemente.
Non si può chiudere l'argomento delle attività didattiche senza ricordare le lezioni al Planetario, gestito dalla consociata Gruppo Astrofili, ma a carico della segreteria Clac per quanto riguarda il servizio prenotazioni ed informazioni, con un impegno quotidiano non indifferente. Con la media di circa 10.000 alunni all'anno il Planetario svolge un servizio didattico a livello provinciale e regionale che richiede ormai un improrogabile ampliamento della struttura in uno spazio adeguato per una gestione più razionale.
EDUCAZIONE ALLA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO E PROSECUZIONE DEL RESTAURO DEL COMPLESSO EX MACELLO
La problematica "Conservazione del Patrimonio" è connessa con la nascita stessa della Clac, che, con l'operazione di salvataggio dell'ex Macello, dispone oggi di un'esperienza e di un modello la cui validità è stata riconosciuta in sede nazionale e internazionale in varie occasioni. Anche la collaborazione con il Centro Professionale Edile, con grande economia di spesa per il restauro di edifici di proprietà pubblica, è stata presentata come modello di buon uso di denaro pubblico in numerosi convegni in Italia ed all'estero. Come riconoscimento della validità del proprio metodo di lavoro sul tema, la Clac è stata invitata a presentare la propria esperienza al COLLOQUE 89 JEUNESSE ET PATRIMOINE all'UNESCO a Parigi. Nell' occasione la Clac ha presentato una mostra fotografica e una relazione con diapositive dell'operazione di salvataggio del complesso dell'ex macello e il suo uso per attività culturali giovanili, insieme all'originale metodo di collaborazione con il Centro Professionale Edile. Il Convegno ha aperto alla CLAC ampie possibilità di rapporto con le più prestigiose istituzioni che si occupano di patrimonio a livello internazionale. L'esperienza della CLAC "Restauro e riuso per scopi culturali" è stata riproposta in due località lontane tra loro, Barletta in Puglia e Rivamonte Agordino in provincia di Belluno. A Barletta un gruppo di associazioni ha invitato la CLAC a illustrare la propria metodologia e la propria storia per affrontare un problema analogo, il recupero con destinazione culturale di una distilleria ottocentesca, un complesso di fabbricati di particolare valore per quanto riguarda l'archeologia industriale e la storia del lavoro in Puglia. L'iniziativa, patrocinata dall'Assessorato ai Beni Culturali del Comune di Padova, ha goduto dell'appoggio della Sovrintendenza di Bari ed ha già ottenuto come risultato il vincolo del Ministero per l'intero complesso. Lo scambio culturale italo-tedesco sulle leggende agordine conclusosi con lo spettacolo "Scone" è stata l'occasione per l'inizio di una collaborazione con gruppi locali dell'Agordino sia per sviluppare tematiche ambientali sia per il recupero della cultura popolare. Col Comune di Agordo, col gruppo locale "Le canne blu" e con la Comunità Montana, è stata realizzata a fianco del Cordevole, con la collaborazione del geologo Dott. Luigi Caneve, un'opera di risanamento ambientale con la ricostruzione di un piccolo lago. L'iniziativa è stata particolarmente interessante e si inquadra nel problema della gestione delle acque della vallata anche in rapporto alle convenzioni con l'ENEL. Col Comune di Rivamonte poi è iniziata una seconda collaborazione per il grande progetto del recupero per uso culturale del complesso minerario della Val Imperina, area recentemente acquistata dal Comune stesso. La CLAC, in collaborazione col Club UNESCO, recentemente costituito nel proprio ambito, ha presentato il progetto alle istituzioni internazionali alle quali è collegata, ottenendone l'appoggio, ed ha iniziato lo studio pluridisciplinare del territorio giovandosi di una commissione di esperti universitari: per avviare concretamente l'iniziativa, nell'estate '90 ha organizzato due campi di lavoro internazionali in collaborazione con l'associazione ospite Servizio Civile Internazionale. Un gruppo di giovani ricercatori inoltre ha avviato la relativa ricerca storica, interessante, tra l'altro, per i rapporti con i tecnici tedeschi dal 1500 in poi. Per quanto riguarda il restauro dell'ex Macello sono stati fatti vari interventi. Ad opera del Centro Professionale Edile, con il contributo della Clac e del Comune di Padova, è stato restaurato il tetto del locale "cella frigorifera", e il tetto della sala "lavorazioni carni bianche e carbonaia", che potrà così ospitare il nuovo Planetario e la Biblioteca con sala di lettura. Ad opera di gruppi volontari sono stati ripristinati serramenti e vetrate del locale "stalla bovini" che ospita la raccolta di calcolatori per il Museo di storia dell'informatica. Sempre con lavoro volontario, è stato restaurato l'interno, con ripristino di infissi e vetrate, del locale "stalla ovini", da usare per mostre scolastiche come quella attuale che raccoglie le esperienze sul laboratorio "Orto biologico a scuola". Ricordiamo ancora il recupero con restauro della facciata del locale "svuotatoio ventricoli" con un campo di lavoro internazionale; la coibentazione e pavimentazione della terrazza della cucina per migliorare le condizioni di ospitalità, e infine il lavoro di riparazione della torre dell'osservatorio astronomico.
RAPPORTI CON L'ESTERO E SCAMBI SOCIO-CULTURALI GIOVANILI
Nei due anni trascorsi il settore scambi, realizzati in gran parte in collaborazione con la Regione Veneto, si è notevolmente ampliato e si è reso necessario affidare ad un operatore specifico la conduzione di tutta l'attività. L'aspetto più interessante in questo settore è stata l'apertura degli scambi con l'Europa Orientale: con la sola Unione Sovietica nell' estate '90 la Clac ha realizzato 4 scambi in diretta collaborazione con la Regione Veneto. Ciò è stato di grande importanza perché da una parte ha aperto agli operatori della Clac un canale di scambio diretto in un momento in cui l'informazione è spesso incerta e contradditoria; dall'altra ha dato ai gruppi sovietici l'opportunità di accedere ad un osservatorio libero da condizionamenti commerciali o politici: ciò è stato molto apprezzato da tutti i gruppi. Particolarmente importante per la Clac è stata la firma di protocolli di collaborazione diretta con 6 associazioni sovietiche, delle Repubbliche Russia, Bielorussia, Ucraina, la cui applicazione è già in atto. Per la Clac gli scambi con l'Europa Orientale sono stati particolarmente onerosi e non paragonabili a quelli con altri paesi: in pratica si è dovuto affrontare il problema con un'esposizione notevole a causa dell'aiuto praticamente totale che è necessario in questi casi. Su pressante richiesta dell' Istituto Giovani e Sviluppo (MIR) partner del primo scambio è stato svolto un seminario di tre settimane tra il Dicembre '89 e il Gennaio '90 per la formazione di 3 tecnici di informatica. In collaborazione con la Regione Veneto la Clac ha curato la dotazione dell'Istituto sovietico di un sistema informatizzato al più elevato livello esportabile. Anche questa operazione, sia come anticipazione di spesa sia come servizi forniti, è stata particolarmente onerosa, ma ha posto tuttavia una seria base per la collaborazione reciproca. Indichiamo ora di seguito gli scambi realizzati: - Aprile 89 MusikWeek a Brema - Giugno 89 Wattenmeer sul fiume Elba - Luglio 89 Campo su Uomo e Natura a Bredbeck - Luglio Agosto 89, Campo italo-tedesco su Leggende e Tradizioni popolari dell'agordino, ad Agordo - Agosto 89 Campo itinerante in Calabria - Novembre 89 Partecipazione alla delegazione della Regione Veneto in Portogallo - Dicembre 89 Gennaio 90 Seminario di Informatica alla Clac - Aprile 90 MusikWeek a Brema - Maggio 90 Campo di Portoghesi alla Clac sui Parchi - Giugno 90 Campo in Polonia sui Parchi - Luglio 90 Wattenmeer sul fiume Elba - Luglio 90 Campo tedesco su Energia Solare alla Clac - Luglio 90 Campo Italiano in Crimea su Fortezze Genovesi - Luglio 90 Campo internazionale con l'S.C.I. a Rivamonte Agordino sul Taglio del Fieno - Luglio 90 Campo internazionale con l'S.C.I. a Rivamonte Agordino sul recupero dei sentieri dei minatori - Agosto 90 Delegazione Clac a Mosca - Agosto 90 Campo alpinistico sul Pamir - Agosto 90 Campo socio culturale a Mosca - Settembre 90 Campo italo tedesco sul Delta del Po - Settembre 90 Campo in Portogallo sui parchi nazionali - Settembre 90 Campo di sovietici alla Clac - Ottobre 90 Campo di sovietici alla Clac - Ottobre 90 Campo di sovietici alla Clac - Ottobre 90 Campo di studenti polacchi sulla didattica ambientale - Novembre 90 Missione preparatoria a Brema ed Amburgo per i programmi di scambio 91.
La Clac ha inoltre ricevuto numerose Delegazioni, ospiti della Regione Veneto, da Austria, Spagna, Russia, Portogallo, Marocco, Polonia, Nigeria. Sono stati singoli ospiti della Clac per periodi più o meno lunghi operatori italiani e stranieri per problemi di organizzazione del lavoro comune, con notevole impegno per gli operatori della Clac. inoltre le Consociate CISV, La Tresca e Elcerdoloco hanno tenuto alla Clac altrettanti seminari internazionali su temi specifici. Come si vede dall'elenco precedente l'ampiezza e la varietà della rete di scambi e di relazioni costruita dalla Clac negli ultimi anni porta come conseguenza la necessità di una foresteria permanente distinta dallo spazio usato per le attività associative e didattiche, mentre ancora oggi l'ospitalità è ricavata a scapito delle altre attività, con gravi comprensibili difficoltà. Molti scambi interregionali e internazionali sono stati rinviati per non ostacolare le attività degli altri settori, come ad esempio tutti gli scambi interregionali, che non possono svolgersi solo d'estate. Il problema foresteria è diventato ancora più urgente con l'inizio dell'attività del Club UNESCO e la prospettiva che si offre di realizzare scambi fra classi europee nel corso dell'anno scolastico
PARTECIPAZIONE A CONVEGNI
- Latina, Convegno W.W.F sull'agricoltura biologica - Senigallia, Convegno su Agricoltura Biologica - Torino, Convegno Fed.It.Clubs UNESCO - Venezia, Convegno nazionale del CNEA su Educazione Ambientale - Parigi, Colloque Jeunesse et Patrimoine - Firenze, Convegno su Educazione Ambientale - Perugia, Convegno su Educazione Ambientale - Barletta, Convegno sull'Archeologia Industriale - Napoli, Convegno Cultura del Mediterraneo - Schwatz (Austria) mostra su attività minerarie - Convegno AICA
PROGETTO MUSEO DI STORIA DELL'INFORMATICA
Lo sviluppo di questo progetto, iniziato nell'88, ha portato a costituire una ampia raccolta di materiale qualificato: oltre un centinaio di esemplari, coprenti gli ultimi 30 anni di informatica, dai primi esemplari italiani degli anni 58-60 fino ai giorni nostri. La collaborazione con INFN, CNR, Istituti Universitari vari, ENEA, Enti pubblici e privati, ha consentito il salvataggio di apparecchiature e di documentazione relativa. L'attività di raccolta è particolarmente delicata ed onerosa per problemi di individuazione, recupero e trasporto, e talvolta di acquisizione, interamente a carico della Clac. Il progetto, già presentato a Trieste all'AICA ed in altre sedi, ha suscitato notevole interesse anche perché costituisce ormai una delle più ampie raccolte nazionali. Lo stesso Centro di Calcolo dell'UNESCO a Parigi ha considerato la grande validità del progetto e lo ha sostenuto conferendo alla Clac la licenza ISIS che apre l'accesso alla Banca Dati dell'UNESCO stessa. Il progetto del Museo prevede anche una sezione laboratorio ad uso delle scuole, che sarà realizzato non appena sarà completato il restauro della sala superiore al museo stesso. La recente apertura dei rapporti con l'Europa orientale ha offerto nuove interessanti prospettive al museo stesso.
VITA ASSOCIATIVA E FORMAZIONE DI NUOVI GRUPPI
Nei due anni '89 e '90 le associazioni consociate ed ospiti hanno svolto la loro attività, nonostante le limitazioni indicate, inserendola nella linea di politica culturale della Clac. Dal 1989 la Clac ospita inoltre la sede regionale di Kronos 91 ed il CNEA (come sede legale), e dal 1990 il Centro Studi Carlo Collodi ed il Club UNESCO di Padova. Il Centro Studi Collodi è un'associazione di insegnanti impegnati in diverse attività didattiche, svolge attività collegate con quelle della Clac, in particolare i corsi di lingue inglese, tedesco, russo e polacco, frequentati soprattutto dai giovani che partecipano agli scambi internazionali. Dal mese di Ottobre in collaborazione col Club Unesco ha organizzato corsi di lingua italiana per stranieri e, con il sostegno dell'Amministrazione Provinciale, per lavoratori extracomunitari. Il Club UNESCO di Padova è nato nell'ambito della Clac da un gruppo che si riconosce nelle tematiche dell'Unesco e in particolare collabora con la Clac sul tema "Patrimonio"; fa parte della Federazione Italiana dei Clubs Unesco ed ha stabilito rapporti con la federazione Bielorussa e dell'Unione Sovietica.
CONCLUSIONI
Oltre che un richiamo al promemoria della precedente relazione, la Clac fa un preciso riferimento alla esigenza improrogabile di chiarire il proprio rapporto con l'Ente Pubblico, mediante una convenzione che a suo avviso non può che stabilirsi fra la CLAC stessa, la Regione Veneto, La Provincia nonchè il Comune di Padova, proprietario dell'area dell'ex Macello. La Clac ritiene che si debba tenere conto della funzione che da 18 anni essa svolge come conservazione del bene e come servizio pubblico per cui il rapporto con l'Ente Pubblico non può essere riducibile ad un semplice contratto di affitto